Bollo Auto abolito, ma non per tutti: l’annuncio del Governo, chi ne beneficia subito

A quanto pare il bollo per una certa categoria di automobilisti potrebbe presto essere un ricordo del passato: i motivi di questa possibile decisione e cosa cambia ai cittadini.

Pagare le tasse è un dovere di ogni cittadino, queste infatti servono per poter finanziare i servizi, la manutenzione, i lavori statali, i sussidi e tutto ciò che riguarda l’amministrazione pubblica delle nostre città, regioni e della nostra Nazione. Ci sono tasse, però, che sono percepite da tutti i cittadini come ingiuste, anche perché si tratta di tipologie di tasse che in altri Paesi d’Europa e del mondo non vengono pagate.

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Bollo auto in Italia e in Europa

Una di queste è la tassa di possesso dell’autovettura, più comunemente conosciuta come bollo auto. La tassa in questione, facendo solo riferimento all’Europa, viene pagata anche in Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo e Spagna. Inoltre, ciò che fa storcere il naso a molti è il costo del bollo in Italia, poiché fuori dai nostri confini il costo della tassa di possesso è spesso inferiore a quello che si paga nel nostro Paese.

Tuttavia la differenza è di molto inferiore a quello che si pensa, inoltre bisogna considerare che alcuni Paesi non fanno pagare la tassa di possesso in base ai cavalli dell’auto, bensì alle emissioni di CO2 del mezzo. Questo significa che il possesso delle auto datate costa più di quello delle auto nuove. Un modo per incentivare i cittadini al passaggio alle auto ibride e a quelle elettriche.

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Il Superbollo verrà abolito?

Come accennato poche righe fa, il bollo auto è la tassa di possesso di un veicolo e qui da noi la riscossione spetta alla Regione di residenza del proprietario dell’auto, ad eccezione di Sardegna e Veneto, dove a riscuotere la tassa è direttamente l’Agenzia delle Entrate. La regola prevede delle esenzioni nel caso in cui il veicolo è da considerare vettura dal valore storico, e questo si verifica solo nel caso in cui l’auto ha compiuto 30 anni di vita dopo l’immatricolazione. Sono esentati anche i proprietari di auto con handicap e quelli che in famiglia hanno un familiare portatore di handicap.

Per tutti gli altri non ci sono possibiità di fuga e annualmente, alla ricorrenza della prima immatricolazione, bisogna versare all‘Aci la tassa annuale. La tassa, come già spiegato, varia in base ai cavalli dell’auto e proprio su questo aspetto si basa la legge del 2011 che ha inserito l’obbligo di pagamento del Superbollo. In sostanza chiunque possieda un auto con più di 185 cavalli deve pagare un’addizionale di 20 euro per ogni cavallo in più.

Secondo recenti voci di corridoio, il Governo Meloni starebbe vagliando la possibilità di eliminare il Superbollo. Le motivazioni di questa decisione sarebbero lo scarso gettito fiscale che deriva dalla tassa e il fatto che questa sovrattassa avrebbe favorito il fenomeno dei falsi leasing con targa estera. In parole povere si vorrebbe contrastare il fenomeno dell’evasione della tassa, togliendola a chi già la paga.

Ma cosa assicura al governo che una volta tolto il Superbollo, coloro che hanno utilizzato uno stratagemma per non pagarlo si decideranno a fare marcia indietro e mettersi in regola? Per chi effettua un leasing su territorio nazionale (senza azioni illegali), infatti, il pagamento del bollo e del superbollo spetta comunque, dunque a cosa dovrebbe servire? Inoltre, il gettito fiscale della misura sarà anche minimo, ma toglierlo non toglierebbe comunque quei proventi?

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